Si sente spesso parlare della figura del sostituto d’imposta ma non tutti i contribuenti sanno esattamente cosa indica questa espressione e perché agevola la quotidianità di ciascuno.
È una figura riconosciuta dal legislatore, il quale lo definisce come chi è tenuto al pagamento di imposte in sostituzione di altri. Detto in altri termini, il sostituto d’imposta può essere una persona fisica o una società, un’impresa, la quale si assume il compito di versare le tasse per conto di qualcun altro?
Sono molteplici le situazioni in cui agisce il sostituto d’imposta e tutti coloro che svolgono lavoro dipendente conosco bene questa dinamica. Infatti, nei loro confronti, il datore di lavoro assume anche il ruolo di sostituto d’imposta, versando per conto dei propri dipendenti le tasse dovute allo Stato in funzione del reddito. Si dice in questo caso che le imposte sono state ritenute alla fonte. A parte questi casi, diciamo tradizionali, ve ne sono altri meno noti, come gli istituti finanziari che trattengono le imposte da versare calcolando gli interessi maturati dai propri correntisti.
No, non necessariamente. Il sostituto d’imposta può avere sede in qualsiasi paese e svolgerà sempre il medesimo compito: pagare per noi le tasse dovute allo Stato in cui risiediamo. L’esempio classico è quello della banca estera o, visti i tempi, della piattaforma di trading: nel primo caso tratterrà le imposte sugli interessi maturati o l’imposta di bollo sulle giacenze del conto corrente.
La questione è molto semplice: dal momento che il sostituto d’imposta trattiene alla fonte ciò che il contribuente dovrebbe versare come tasse, vin da sé che il netto riconosciuto a quest’ultimo sarà inferiore del lordo in quanto già “ripulito” delle imposte.
La ritenuta alla fonte, cui abbiamo accennato poc’anzi, può essere di due tipi:
Le ritenute d’imposta hanno carattere definitivo, nel senso che esauriscono la trattenuta tributaria sui proventi ad esse soggetti, quelle d’acconto, invece, si configurano come prelievi provvisori, in quanto andranno completati con un saldo, quindi sono degli anticipi sul totale dovuto tra IRPEF e IRES.
Quando si parla di ritenuta, si fa riferimento all’acconto. Qualora venisse meno la ritenuta, il contribuente dovrebbe poi versare l’intera imposta in una unica soluzione.
Se desideri altre informazioni o un chiarimento sull'argomento di questo articolo, clicca su FAI LA TUA DOMANDA per inviare un tuo quesito. Non è richiesta alcuna registrazione. Riceverai la tua risposta, personalizzata, direttamente nella casella di posta.
Know How è un progetto di innovazione della consulenza, a favore di imprese e cittadini, che coinvolge professionisti dell’area legale ed economica. Il progetto è nato dalla mente del suo fondatore, Vincenzo Ciulla, e della sua società di consulenza: Korion.
Il nostro motto è diventato: 100% esitate, perché questa è la percentuale reale delle domande che oggi ricevono una risposta, anche se preferiamo parlare di soluzioni. La sfida per il futuro è ingrandire la community, generare più interazione, fare più informazione e coinvolgere sempre più professionisti, ma solo coloro che credono in quello che facciamo.