Il Fondo di Garanzia per la prima casa, gestito da Consob, è stato istituito nel 2013 ma è di recente che si è tornato a parlare di questo importante strumento per via del Decreto Sostegni Bis che lo ha rifinanziato, lo scorso mese di maggio.
Il Fondo si rivolge a tutti i cittadini che al momento della presentazione della domanda non siano già intestatari di altri immobili, anche all’estero.
Sì ma a patto che l’immobile sia ceduto a uso gratuito a favore di genitori o fratelli.
Sì, il Fondo copre finanziamenti fino a 250 euro.
Il Fondo offre una garanzia pubblica pari al 50% del finanziamento richiesto, con controgaranzia dello Stato.
No, non è possibile in quanto l’accesso al Fondo non ammette la presenza di più garanzie, quindi parte mutuataria e parte datrice di ipoteca devono sempre coincidere quando si accede al Fondo.
No, l’acceso al Fondo non conosce né limiti di età, né limiti legati alla composizione familiare.
Semplicemente dovrà essere adibito ad abitazione principale e non dovrà appartenere alle seguenti categorie catastali:
Oppure essere considerato un immobile di lusso.
La principale novità è l’aumento della percentuale posta a garanzia che dal 50% è elevata fino all’80%. Ma solo per alcune categorie di cittadini. Infatti il requisito principale è che il mutuo deve coprire oltre l’80% del costo dell’immobile, e che l’isee del richiedente non sia superiore a 40 mila euro annui. Inoltre è necessario appartenere a una delle seguenti categorie prioritarie:
Sì, il Decreto Sostegni Bis, per coloro che rientrano nelle categorie di cui al quesito precedente, ha stabilito un tasso calmierato del finanziamento ovvero che “il tasso effettivo globale (TEG) non può essere superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM), pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi della legge 7 marzo 1996, n.108”.
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