Molti di coloro che si interessano di marketing online senza prima aver acquisito le nozioni di base o senza aver fatto affidamento sulle competenze di un esperto, commettono perlopiù gli identici errori quando si tratta di stabilire se un canale social sia adatto per il proprio business.
Il primo punto che è bene chiarire è questo: sto commettendo un errore oppure la parola social può essere identificativa anche di una piattaforma come Linkedin?
Facciamo un po’ di storia. LinkedIn affonda le radici nel 2002, nell’iniziativa imprenditoriale di Reid Hoffman e Peter Thiel, due visionari americani entrati ben presto nell’olimpo della Silicon Valley.
I due super miliardari, ad un certo punto, decisero di investire nello sviluppo di una piattaforma che avrebbe dovuto essere un hub per professionisti ambiziosi. Il successo fu immediato e Linkedin divenne subito molto popolare come rete digitale per stabilire i più disparati rapporti lavorativi e fare business. Ma prima di Linkedin, pochi lo sanno, vi fu un progetto fallimentare che si chiamava SocialNet, dove gli utenti potevano fare amicizia e magari trovare il proprio partner. Era il 1997.
Nel corso degli ultimi 5 anni LinkedIn, dopo l’acquisizione di Microsoft nel 2016, ha subito una trasformazione incredibile, che ha fatto emergere un lato social già in embrione ai tempi di Social Net. “Il social network dei professionisti” mi pare che oggi sia la definizione più adatta per descrivere LinkedIn.
Torniamo alla considerazione da cui siamo partiti: la scelta del canale più adatto a cui dedicare la propria attività di social media marketing. È comune che i clienti chiedano di essere presenti e visibili su tutti i canali social che ci sono in circolazione. Ma è veramente questa la cosa più giusta da fare? Niente di più sbagliato! Pensare che essere presenti su tutti i social perché in questa maniera puoi aumentare la probabilità che qualcuno ti consideri, non è la strategia migliore. Lessi is more, questo è l’adagio che invece dovresti considerare, ovvero scegliere solo i social adatti al tuo brand e puntare tutto e solo su quelli.
Scegliere i social su cui essere presente vuol dire che innanzitutto devi avere una piena consapevolezza del tuo brand, poi del tuo target e infine di ciò che vendi. Se hai questa consapevolezza, affidandoti ad un esperto che potrà illustrati le caratteristiche di ogni singolo social, sarai tu stesso, autonomamente, a capire se un social è adatto oppure no per il brand positioning della tua azienda.
Linkedin è un potentissimo strumento per fare rete, dove le persone solitamente non vanno per condividere gattini ma per mostrare una competenza e un “saper fare” collegato alla loro professionalità. Se sei un professionista delle così dette professioni intellettuali, immagino un avvocato, un consulente di qualsiasi settore, un commercialista, allora LinkedIn è il posto giusto per il tuo business.
Se il tuo settore imprenditoriale è legato al b2b, se ti occupi di prodotti o servizi a favore di altre imprese o di altri professionisti, anche se te ne occupi sul piano prettamente commerciale, allora LinkedIn è il social più utile per fare business.
Se sei un imprenditore che lavorare nella formazione, nel coaching, nella formazione in presenza o a distanza, allora linkedIn è sicuramente il social più adatto anche per te. Soprattutto se sarai in grado di imporre la tua competenza all’interno di gruppi che potrai creare tu stesso oppure creati da altri. I gruppi sono un canale fortissimo di LinkedIn.
Se invece il tuo business è b2c e se i tuoi servizi non sono studiati per il professionista ma per il consumatore finale, allora LinkedIn non è il posto adatto per il tuo business.
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Laureato in Discipline di Arti, Musica e Spettacolo all'Università di Bologna, ho fuso la mia formazione umanistica, con una crescita professionale orientata verso il digitale. Le competenze acquisiste con studio ed esperienza, mi hanno dato l'opportunità di lavorare in diversi ambiti che a vario titolo hanno a che fare con il digital marketing: ormai nei ritagli di tempo ma mi occupo ancora di programmazione; ho vissuto da protagonista la comunicazione, tanto nella trincea dell'ufficio stampa quanto nell'advertising più commerciale. Mi piace essere in prima linea nella parte più operativa delle campagne digitali, ed ho avuto incarichi da formatore a beneficio di piccole e grandi aziende. Tutto questo mi ha restituito una visione molto ampia di ciò che concerne questo rivoluzionario mondo che è la rete. Oggi sono COO per Know How, ho contribuito a svilupparne l'idea, e posso dire senza dubbio che si tratta della mia esperienza professionale più bella, ma anche la più complessa. Del resto si dice che dove non c'è fatica non sia reale godimento