In accordo con il Temporary Framework, l'INPS ha chiarito il funzionamento dell'esonero contributivo a favore delle aziende che assumono donne lavoratrici. Su quali contratti si applica l'esonero? Quali annualità copre? Quali sono le aziende che possono accedere? Quali sono i requisiti?
La circolare numero 32 dell’INPS, dello scorso 22 febbraio 2021, ha chiarito le modalità di accesso e il funzionamento dello sgravio contributivo per l’assunzione di donne da parte delle aziende, in accordo con quanto stabilito nel Temporary Framework della Commissione Europea.
A tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, quindi compresi i datori di lavoro del settore agricolo. A questi si aggiungono anche i seguenti beneficiari:
L’esonero può essere richiesto per le donne lavoratrici svantaggiate, ovvero:
L’esonero è previsto per assunzioni a tempo determinato e indeterminato oppure per la trasformazione a tempo indeterminato di un precedente contratto di lavoro agevolato. L’esonero si applica anche nel caso di contratti part-time.
L’esonero si applica sulle annualità 2021 e 2022. Tuttavia va precisato che la durata dell’esonero varia in funzione del tipo di contratto. L’incentivo può essere riconosciuto per massimo 12 mesi in caso di contratto a tempo determinato o proroga di un contratto della medesima categoria, e per massimo 18 mesi in caso di contratto a tempo indeterminato oppure per la trasformazione in indeterminato di un contratto a termine già agevolato.
L’esonero si applica sul 100% dei contributi fino a un massimo di 6.000 euro per singola lavoratrice e per ogni singolo anno.
No, sono escluse dall’esonero le seguenti voci:
Vanno, inoltre, escluse dall’applicazione dell’esonero le contribuzioni che non hanno natura previdenziale e quelle concepite allo scopo di apportare elementi di solidarietà alle gestioni previdenziali di riferimento.
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