Si era parlato di contributi alle diverse attività impossibilitate a lavorare già ai tempi del Decreto Sostegni Bis. Poi non si è saputo più nulla. Fino a oggi, quando pare che le cose si siano rimesse in moto.
Il Decreto Sostegni Bis aveva individuato quali erano le attività che avrebbero potuto contare sui contributi statali qualora non avessero avuto la possibilità di lavorare. E così è stato. Le attività interessate sono le seguenti:
Attualmente il fondo dovrebbe essere di 140 milioni di euro.
Perché i contributi si rivolgono soltanto a quelle attività che hanno continuato a restare chiuse per legge dello Stato.
Inizialmente per accedere al contributo erano necessari 4 mesi di chiusura. Poi sono stati ridotti a 100 giorni.
Sarà un contributo a fondo perduto in regime de minimis.
Premesso che il contributo varia in funzione del tipo di attività, vale precisare che esiste un massimale per discoteche e sale da ballo che arriva fino a 25.000 euro, mentre per tutte le altre è di 12.000 euro.
Alla data del presente articolo effettivamente esiste questa eventualità di un contributo minimo pari a euro 3.000. Si tratta di vedere se sarà confermato.
La presentazione della domanda avverrà esclusivamente per via telematica e con autocertificazione dei requisiti.
Al momento non sono state ancora fissate e si attende il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate.
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