Decontribuzione Sud è l’agevolazione che l’INPS riconosce a 8 regioni del sud Italia uno sgravio sui contributi dei dipendenti. Chi sono i beneficiari? È vero che è accessibile anche ai professionisti? Qual è il periodo interessato dalla decontribuzione? È obbligatorio presentare il DURC?
Decontribuzione Sud è l’agevolazione che l’INPS, dopo il parere positivo della Commissione Europea, ha sbloccato a favore di 8 regioni del sud Italia e che vale un esonero del 30% sul versamento dei contributi per i datori di lavoro privati e anche per i non imprenditori.
Si tratta di un’azione che si rivolge a tutti i datori di lavoro privati e ai professionisti. Tuttavia sono escluse le aziende agricole e i datori di lavoro domestico.
No, la manovra appena varata dall’INPS si rivolge esclusivamente ai beneficiari delle seguenti regioni:
Ciò implica che la sede di lavoro dev’essere registrata sul territorio di una delle precedenti Regioni.
È valida dal 1 ottobre 2020 fino al 31 dicembre 2020. Con buona probabilità questa forma di decontribuzione sarà mantenuta fino al 2029. Non sono previsti tetti mensili.
No, la decontribuzione del 30% è riconosciuta sui contributi dovuti dal datore di lavoro ma ad esclusione di quelli INAIL o dei medesimi premi. Se dovuti, sono esclusi dalla decontribuzione anche le seguenti voci:
È necessario presentare il DURC ed essere in regola con le norme di tutela delle condizioni di lavoro.
Si è vero. L’INPS ha emanato una circolare, la numero 57 del 2020, dove chiarisce quali sono gli altri beneficiari che si possono sommare a quelli già prevista in prima battuta. Oltre agli Enti Ecclesiastici, possono accedere anche:
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