Nei giorni di presentazione del programma cashback e della lotteria degli scontrini, non sono mancate le polemiche, giuste, da parte dei piccoli imprenditori che lamentavano l'obbligatorietà di POS e pagamenti elettronici, con dei costi interamente a carico della loro attività.
Effettivamente la protesta era e resta assolutamente condivisibile: bene la lotta all'evasione mediante soluzioni nuove e alternative come la lotteria degli scontrini o il cashback di Stato ma non altrettanto bene che i costi di adeguamento siano caricati tutti sulle imprese, senza alcuna forma di contributo o di sostegno da parte dello Stato.
Per questo motivo ci è sembrato interessante sottolineare tutte le novità che riguardano l'argomento POS e pagamenti elettronici e che sembrano riequilibrare la situazione a vantaggio degli esercenti.
Il recente Decreto Sostegni Bis è stato il primo ambito in cui si è affrontata la questione, ma sono attese diverse modifiche con la sua conversione in legge.
Nello specifico, nell'articolo 22 del Decreto Sostegni Bis si riporta la possibilità di accedere a un credito d'imposta pari al 30% delle spese sostenute per le commissioni sui pagamenti elettronici. Non è molto ma è già qualcosa ed è comunque un importante traguardo se teniamo conto che la prossima conversione in legge potrebbe portare l'aliquota di questo credito d'imposta al 100%
Tale credito, a prescindere se sarà del 30 o del 100%, è riconosciuto a imprese, artigiani e professionisti.
Su tutte le transazioni effettuate mediante mezzi elettronici quali:
Sono stato individuati due periodi: precedente e successivo al 1 luglio 2021. Per il periodo precedente, che va dal 1 luglio 2020 fino al 1 luglio 2021 il credito è del 30% mentre per quello successivo al 1 luglio 2021 e fino al 30 giugno 2022 il credito è, sarà, del 100%, a meno di cambi di direzione.
Sì, è importante che il fatturato non sia superiore a 400.000 euro. Vale ricordare che il credito dìimposta maturato potrà essere utilizzato solo in compensazione.
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