Il credito d'imposta sull'acquisto di beni strumentali, che si rivolge sia a imprese che professionisti, è un'ottima opportunità per rientrare di parte dell'investimento sostenuto. Quali sono i beni agevolabili? A quanto ammonta l'aliquota di credito spettante? In quanti anni si recupera?
L’agevolazione si applica agli acquisti effettuati a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 30 giugno 2023. È bene precisare che per gli acquisti effettuati nel 2013 è necessario che l’ordine sia stato formalizzato entro il 31 dicembre del 2022.
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta, senza soglia limite.
Sono escluse le imprese in stato di liquidazione, fallimento, concordato preventivo o altra procedura concorsuale.
Sulla base di quanto riportato nella legge di bilancio 2021, l’agevolazione si applica a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dal settore di appartenenza, della forma giuridica, della dimensione e del reddito. Tra i beneficiari sono ricomprese anche le reti d’impresa, le imprese agricole, le società tra professionisti e gli autonomi che esercitano attività di arti o professioni e gli enti non commerciali.
Dipende da 2 fattori:
In linea generale, quindi da valutare poi caso per caso, il credito d’imposta può andare da un minimo del 10% dei costi sostenuti fino ad arrivare al 50%, passando per scaglioni che aumentano progressivamente del 10%: 10%, 20%, 30%, 40% e 50%.
Su tutti i beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa.
Sì, danno accesso al credito d’imposta anche gli investimenti in beni immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa, di cui all’allegato B della legge 232/2016 (software, sistemi, piattaforme, applicazioni).
No, in questo senso non ci sono indicazioni, quindi possono accedere anche le imprese o i professionisti che avviano l’attività anche durante il periodo di applicazione dell’agevolazione.
Sì, e in tal caso, secondo il parere dell’AdE, possono beneficiare sia del credito per beni strumentali ordinari sia per quelli funzionali alla transizione tecnologica. Coloro che esercitano solo attività di reddito da arti e professioni possono accedere al credito d’imposta solo per investimenti in beni materiali e immateriali non 4.0.
Sì, e l’AdE ha ribadito che il credito è spettante anche nel caso di noleggio operativo oltre che di acquisto a titolo definitivo.
Sì è possibile richiedere l’agevolazione su qualsiasi importo, dal momento che la legge non stabilisce alcun minimo di riferimento. Tuttavia vale precisare che su tali importi vale già la possibilità di deduzione integrale, sia per le imprese che per gli esercenti arti e professioni, come stabilito dall’articolo 54, comma 2 del TIUR.
Nel costo agevolabile va considerata anche l’IVA.
L’agevolazione, anche in questo caso, va considerato al lordo di eventuali contributi.
La legge stabilisce che l’accesso all’agevolazione può avvenire soltanto se l’impresa risulta in regola con il versamento dei contributi ai propri dipendenti, ove ve ne siano, e che l’ambiente di lavoro sia rispondente ai requisiti della sicurezza sul lavoro. Tali aspetti son oda considerarsi validi anche nel caso di coloro che esercitano arti o professioni.
No. L’agevolazione copre soltanto l’acquisto o il noleggio di attrezzature (beni strumentali, dice la legge) nuove.
Sì, la fruizione del credito d’imposta non può prescindere dal possesso di un DURC regolare. Qualora si dovesse verificare l’uso dell’agevolazione con DURC irregolare, al beneficiario verrebbe richiesto sia quanto indebitamente ottenuto che gli interessi, oltre alla sanzione per le irregolarità individuate.
Il credito d’imposta acquisito viene ripartito in 3 quote annuali di pari importo, a scomputo delle somme dovute e da versare tramite modello F24. Tuttavia è bene ricordare che eventuali somme non usufruite potranno essere presentate anche nella dichiarazione degli anni successivi. Si ricorda che in taluni casi, normati dalla legge, è possibile usufruire del beneficio anche in un’unica quota annuale.
Si tratta di un’eventualità non di un modus operandi, ovvero è possibile attribuire ai singoli soci il credito maturato e ciò può avvenire sia nel caso di cooperativa che di qualsiasi altra forma societaria.
Come espressamente previsto dalla normativa, il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive non porti al superamento del costo sostenuto.
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