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Costruzione dell'abitazione principale: quali agevolazioni?

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Se parliamo di mutui e delle relative detrazioni che è possibile ottenere in fase di dichiarazione dei redditi, perlopiù si pensa ai mutui accessi per l’acquisto della prima casa, di cui è possibile detrarre gli interessi passivi. Ma cosa succede in caso di mutuo per costruzione dell'immobile?



Anche in caso di mutuo accesso per la costruzione dell’abitazione principale, la legge riconosce l’accesso alla detrazione del 19% sull’imposta lorda per gli interessi passivi e gli oneri accessori, a favore delle persone fisiche.

Tali mutui, per essere agevolabili, devono essere pagati a soggetti residenti in Italia o in uno stato membro dell’Unione Europea, oppure anche soggetti non residenti ma che hanno un’organizzazione stabile in uno dei territori sopra elencati.

I mutui agevolabili sono quelli che sono stati contratti a partire dal 1 gennaio 1998 e devono essere coperti da ipoteca. Il motivo della richiesta si deve legare alla costruzione dell’abitazione principale, da adibire tale anche per famigliari a carico e non.

Affinché sia possibile portare in detrazione gli interessi passivi e gli oneri accessori, è importante ricordare che è obbligatorio certificare tramite la banca o autocertificare che l’abitazione da costruire verrà adibita ad abitazione principale.

Si può ottenere la detrazione anche se l’immobile oggetto del mutuo è un fabbricato rurale da ristrutturare.

A differenza dei mutui tradizionali, nel caso di nuova costruzione non è possibile portare in detrazione la parte di quota del coniuge fiscalmente a carico.

La detrazione spetta a colui che è intestatario sia del mutuo che dell’abitazione.

Quindi se si decide di accendere un mutuo per la costruzione di una casa da adibire ad abitazione principale del proprio figlio, non si ha diritto alla detrazione se non si è anche intestatari dell’abitazione.

Avere la dimora abituale nell’abitazione oggetto del mutuo è una condizione necessaria affinché si possa parlare di abitazione principale. Tale condizione non si applica per le persone che lavorano nelle forze armate.

Il limite massimo detraibile è pari a 2.582,28 complessivi, ovvero 1.291,14 pro quota.

Ricordiamo che l’immobile dev’essere adibito ad abitazione principale entro sei mesi a partire dalla date di ultimazione dei lavori.

Oltre questo bisogna anche fare molta attenzione a terminare i lavori entro i termini stabiliti dalla concessione edilizia, in quanto il mancato rispetto dei termini può portare alla perdita del diritto alla detrazione.

Questo vale anche se alla detrazione è stato affiancato un beneficio fiscale per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, fermo restando che si muovono su due canali differenti.

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