Il 4 maggio è la prima importante data del post emergenza da coronavirus. Nonostante il covid-19 ancora in circolazione, il Governo ha deciso per un primo step di quella che è stata chiamata la Fase 2, ovvero preludio al ritorno verso la normalità. Quali norme per riaprire il sicurezza?
L'ultimo Decreto del Presidente del Consiglio ha dedicato ampio spazio alla riaperture delle prime attività in vista del 4 maggio, che segna l'inizio della così detta Fase 2. Un aspetto da considerare con particolare attenzione è quello relativo ai comportamenti da seguire negli ambienti di lavoro, in merito a sanificazione, utilizzo di strumenti di protezione e quant'altro possa essere utile a garantire la sicurezza di tutti coloro che occupano lo spazio di lavoro.
Vediamo nel dettaglio cosa dice il Decreto.
Benchè il Decreto affronti tematiche anche molto specifiche, una delle sezioni più importanti riguarda alcuni temi di natura generale che puntano in diversi modi ad allegerire il carico di lavoro. Così è scritto che è sempre preferibile, ove possibile, una modalità smart di lavoro. Inoltre si ricorda di favorire l'utilizzo delle ferie, del congendo retribuito e di tutti gli strumenti messi a disposizione dal Governo. Si invita le aziende a chiudere i reparti non indispensabili per la produzione e, contemporaneamente, a limitare gli spostamenti alll'interno dei reparti produttivi. Le aziende sono invitate a mettere in atto azioni di sanificazione degli ambienti, applicando veri e propri protocolli anti contagio.
I diversi punti affrontati dal Decreto convergono tutti verso un medesimo concetto: favorire in tutti i modi possibili, e con la più grande attenzione immaginabile, il settore della produzione. Tutto ciò che è accessorio alla produzione, tutti i reparti o i lavoratori non indispensabili a riattivare la produzione devono essere fermati oppure favoriti attraverso una modalità di lavoro agile e smart.
Ovviamente la situazione degli esercizi commerciali necessita di qualche osservazione in più, in quanto la gestione del personale a contatto con i clienti esterni risulta più delicata e capace di sffugire più facilmente al controllo rispetto, ad esempio, ad una linea di produzione di una grande fabbrica.
Non è un caso che per questo genere di attività il governo abbia individuato alcuni punti aggiuntivi che riportiamo qui di seguito e che devono servire come linea guida per attuare una riapertura in grande sicurezza. Così, le attività commerciali dovranno garantire:
In merito al punto 7 si specifica che questo può avvenire mediante ampliamenti delle fasce orarie, oppure facendo attenzione alle dimensioni del locale. Ad esempio un locale di 40 metri quadrati con due operatori, può accedere al massimo una persona alla volta.
Altre indicazioni sono state fornite per i settori del trasporto e dell'edilizia, per i quali è stato definito un protoccolo specifico che si affianca a quello genereico applicato per tutte le attività ammesse alla riapertura. Cosa dicono questi protocolli? Lo vediamo in maniera dettagliata negli articoli dedicati, ma in linea generale sono indicate alcune regole generali, che fanno leva su un concetto semplicissimo e di grandissima efficacia: mantenere il distanziamento sociale.
Quanto qui esposto vale per le aziende autorizzate alla ripartura. Per le attività produttive sospese, invece, è ammesso, previa comunicazione al Prefetto, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione. Per inoltrare la domanda è necessario scaricare e compilare un apposito modulo da consegnare alla prefettura.
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