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Contributi a fondo perduto 2021: 10 domande sui requisiti

Contributi a fondo perduto 2021: 10 domande sui requisiti

Sono due i requisiti fissati dall’Agenzia delle Entrate, per poter accedere al contributo a fondo perduto previsto per questi primi mesi del 2021. Vediamoli entrambi, soffermandoci sulle perplessità espresse dai nostri utenti.



Qual è il primo requisito per ottenere il contributo a fondo perduto?

Il primo requisito è quello del fatturato rispetto al 2019. I ricavi e compensi non possono superare i 10 milioni di euro.

 

Cosa succede se il periodo di imposta non coincide con l’anno solare?

Nel caso di imprese che hanno un periodo di imposta non coincidente con l’anno solare, bisogna fare riferimento al secondo periodo di imposta precedente alla data del 23 marzo 2021.

 

Perché si assume la data del 23 marzo 2021?

Perché è quella che segna l’entrata in vigore del Decreto Sostegni.

 

Se svolgo più di un’attività cosa cambia?

Cambia che il limite dei 10 milioni di euro va considerato complessivamente e non a ogni singola attività.

 

L’imprenditore agricolo che svolge attività commerciale, quale fatturato deve considerare?

Entrambi, ricordando che anche in questo caso il limite complessivo è di 10 milioni di euro.

 

Ho ereditato l’azienda di mia madre deceduta per covid, ho diritto al contributo?

Certo, a prescindere dalla causa della morte, chi eredita l’azienda di un defunto, ha diritto a ottenere il contributo a fondo perduto al pari di tutti gli altri.

 

Cosa deve presentare chi è titolare di reddito agrario?

Che si tratti di persone fisiche, società semplici o enti non commerciali, è necessario fare riferimento al modello di dichiarazione Iva 2020 (per l’anno 2019), nello specifico il riferimento è al valore riportato nel campo VE50.

 

Devo possedere entrambi i requisiti previsti dal secondo requisito?

No, infatti sul secondo requisito per ottenere i contributi a fondo perduto si è generata una certa confusione. Il secondo requisito, infatti, ne prevede due ma non sono obbligatori entrambi. Infatti è specificato che è sufficiente possederne almeno uno:

  1. L’importo dei corrispettivi e della media mensile del fatturato relativo al 2020 dev’essere inferiore al 30% del medesimo valore riferito all’anno 2019;
  2. Attivazione della partita IVA non prima del 1 gennaio 2019.

 

Quale data prendere per il calcolo dei fatturati?

Nel caso di fatture immediate, si può prendere in esame la data della fattura. Nel caso di fatture differite, invece, è necessario fare riferimento alla data del DDT nel caso di cessione di beni, oppure ad un documento equipollente nel caso di cessione di servizi.

 

È vero che per le nuove partite iva non si conta il mese di iscrizione?

Questo è un tema molto dibattuto e su cui non vi è ancora chiarezza. Da una prima lettura sembrerebbe che è stato richiesto di non calcolare i costi sostenuti nel mese di startup. Tuttavia, altre analisi sottolineano come la questione non sia sul fatturato ma semplicemente sul valore temporale del primo mese, tutto ancora da chiarire.

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