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Contratto di sviluppo delle imprese agroindustriali: finanziamenti e contributi

Contratto di sviluppo delle imprese agroindustriali: finanziamenti e contributi

Il contratto di sviluppo è uno dei principali strumenti agevolativi a disposizione delle imprese con sede su tutto il territorio nazionale. In questo caso, nello specifico, l’agevolazione si rivolge alle imprese del settore agricolo.



Che cos’è il contratto di sviluppo?

Come accennato poc’anzi, si tratta del principale strumento agevolativo a sostegno delle imprese nazionali, che si esprime con finanziamenti agevolati oppure contributi diretti. Solitamente È costituito da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione che siano tra loro interconnessi.

Qual è lo scopo di questi contratti di sviluppo?

Lo scopo, nello specifico dei contratti di sviluppo per le imprese agro industriali, è la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Tali contratti, possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, anche mediante l’attuazione di contratti di rete.

Chi sono i beneficiari?

Il primo beneficiario è l’impresa proponente, la quale ha la responsabilità, una volta proposto il progetto, di garantire la coerenza tecnica e economica del Contratto. Poi i beneficiari sono le imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del Contratto. Infine vi sono i partecipanti a eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Chi gestisce i fondi?

I fondi sono gestiti da Invitalia, con la quale si dovrà interfacciare l’impresa proponente.

Che cos’è il contratto di rete?

È lo strumento che consente a più imprese di collaborare tra loro per la proposta di un unico contratto di sviluppo.

Quali sono i requisiti per i soggetti beneficiari?

Tutti i partecipanti al progetto devono garantire la soddisfazione dei seguenti requisiti:

  1. Essere impresa regolarmente iscritto al registro delle imprese;
  2. Non essere in liquidazione o sottoposta a procedura concorsuale;
  3. Essere in regime di contabilità ordinaria;
  4. Non essere tra coloro che hanno ricevuto e non rimborsato eventuali altri aiuti di Stato;
  5. Non essere imprese in difficoltà;
  6. Non essere destinatari di provvedimenti di revoca parziale;
  7. Non aver effettuato nei due anni precedenti una delocalizzazione.

Quali sono i programmi ammissibili?

Sono ammissibili esclusivamente i programmi che riguardano la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli.

Quali obbiettivi devono avere i progetti di sviluppo?

Sostanzialmente 4 obbiettivi.

  1. Creazione di nuove unità produttive;
  2. Ampliamento e rafforzamento delle unità produttive già in essere;
  3. Riconversione di unità produttive esistenti;
  4. Ristrutturazione di una unità produttiva già esistente.

Quali sono, invece, i progetti non ammissibili?

Quelli che prevedono la produzione di carburanti a partire da prodotti agricoli, quelli che prevedono un aumento della produzione non in linea con i limiti imposti da eventuali leggi comunitarie, progetti realizzati esclusivamente con lo scopo di uniformarsi alle norme europee oppure progetti di mera sostituzione.

Qual è l’importo minimo dei progetti?

I progetti non possono avere voci di spesa inferiori a 7,5 milioni di euro.

A quanto ammonta l’investimento del proponente?

Il proponente deve intervenire con almeno 3 milioni di euro, mentre gli altri aderenti con non meno di 1,5 milioni di euro.

In cosa consistono i contributi?

Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

  1. Finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
  2. Contributo in conto interessi;
  3. Contributo in conto impianti;
  4. Contributo diretto alla spesa.

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa.

Gli incentivi sono diversi per i progetti a finalità ambientale.

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