Dal 24 giugno 2022 aperta la piattaforma telematica per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera del settore agroalimentare. Sono finanziabili accordi di filiera di importo complessivo compreso tra 4 e 50 milioni di euro e che coinvolgano almeno 2 regioni.
L’importo del progetto per singolo soggetto beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 400.000 euro. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale e del finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario. Le proposte possono essere presentate fino al 22 settembre 2022.
Soggetti beneficiari
I soggetti beneficiari dei contratti di filiera sono:
– le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
– le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente;
– le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle predette società può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole o commerciali;
– gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, come definiti dal Regolamento (UE) n. 702/2014, iscritti all’Anagrafe nazionale delle ricerche, istituita presso il Ministero dell’università e della ricerca (esclusivamente nell’ambito di progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo
Investimenti ammissibili
Nell’ambito del contratto di filiera presentato, sono ammesse all’agevolazione le seguenti tipologie di investimento:
1) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
2) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli;
3) (esclusivamente per le PMI) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari non compresi nell’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE);
4) partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
5) (esclusivamente per le PMI) organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre;
6) (per le PMI, le grandi imprese, gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo;
7) (esclusivamente per le PMI) partecipazione alle fiere e per gli investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Gli interventi devono essere realizzati entro 4 anni a partire dalla data di stipula del Contratto di filiera e comunque non oltre il secondo trimestre 2026.
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