Il Decreto del 17 marzo 2020 emanato per fronteggiare l'emergenza coronavirus si rivolge anche ai dipendenti pubblici con delle misure utili a sostenere l'assistenza dei minori in famiglia in questo periodo di sospensione delle lezioni scolastiche.
La sospensione dell'anno scolastico lo scorso 3 marzo a causa dell'emergenza Covid-19 ha portato con sè la necessità, fin da subito, di individuare una soluzione per le famiglie in cui entrambi i genitori lavoratori possano continuare a svolgere la loro professione oppure poter prendere un congedo senza ritrovarsi con problemi come perdita del lavoro.
Ovviamente si tratta di un problema comune a tutti i lavoratori e le medesime misure sono state adottate anche per i privati, tuttavia l'articolo 25 si dedica specificamente ai lavoratori del settore pubblico.
A partire dal 5 marzo, e per tutto il periodo di sospensione dell'attività didattica, ove non sia possibile fare altrimenti, i dipendenti pubblici possono richiedere un congedo parentale straordinario che annulla eventuale congedo ordinario già richiesto durante il medesimo periodo.
Specifica normativa è stata approntata sia per i dipendenti di società private che per i lavoratori del settore sanitario, impegnati in prima linea a fronteggiare l'emergenza coronavirus.
L'erogazione dell'indennità, e la modalità di fruizione del congedo, sono a discrezione dell'amministrazione pubblica con cui intercorre il rapporto di lavoro. Ricordiamo che il congedo straordinario può essere richiesto da entrambi i genitori ma per un periodo di tempo non superiore a complessivi 15 giorni.
La richiesta di congedo può essere richiesta per l'assistenza di minori fino a 12 anni. In alternativa al congedo il lavoroatore può richiedere il bonus per la chiamata di una bay-sitter, tramite domanda da inotrare all'INPS secondo le modalità stabilite dall'ente.
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