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Chi risponde dei debiti del defunto?

Chi risponde dei debiti del defunto?

Una questione molto comune, visto che altrettanto comune è la situazione di trovarsi di fronte a una eredità in cui non mancano i grattacapi.



A rispondere dei debiti del defunto sono coloro che accettano l’eredità dinanzi al notaio o al cancelliere del tribunale o che compiono un atto di accettazione tacita dell’eredità stessa (come la vendita dei beni del defunto, il loro utilizzo, la riscossione dei crediti del defunto, la voltura della proprietà di un immobile e via dicendo).

Non c’è modo, per chi accetta l’eredità, di non pagare i debiti del defunto se non sperare che, nel frattempo, cadano in prescrizione. Ma c’è un sistema per mettere quantomeno al riparo i propri beni da eventuali pignoramenti dei creditori: accettare l’eredità con beneficio di inventario. In tal modo, infatti, i creditori potranno rivalersi solo sui beni ricevuti in successione dall’erede in questione e non su quelli suoi personali.

Come si dividono i debiti del defunto tra gli eredi

Quando si tratta di dividere un debito tra più persone la legge può optare per due diverse soluzioni:

  • la responsabilità solidale: ciascun debitore risponde non solo della propria quota ma anche di quella degli altri. Sicché se uno di questi non paga quanto deve, il creditore potrebbe chiedere la sua parte agli altri debitori. Questo sistema tutela chiaramente il creditore ma non il debitore che è esposto al rischio di trovarsi a dover pagare anche per conto degli altri che non vogliano o non siano nelle condizioni economiche per farlo;
  • la responsabilità parziaria: ogni debitore è responsabile solo della propria quota di debito e non anche per quelle degli altri. Sicché, il creditore può rivolgere la richiesta di pagamento a ciascun debitore solo entro i limiti della quota di ciascuno, anche se gli altri non pagano la loro parte. Questo sistema tutela maggiormente il debitore, obbligando il creditore che voglia riscuotere l’intera somma ad intraprendere tante azioni per quanti sono i debitori. 

Ebbene, in materia di divisione dei debiti ereditari, vige il principio della responsabilità parziaria. Sicché i coeredi devono partecipare al pagamento dei debiti in proporzione delle rispettive quote ereditarie. Ne consegue che i creditori possono agire nei confronti di ciascun coerede non per l’intero ma solo per la parte proporzionale alla quota da questi ricevuta. 

Ciascun coerede è, in definitiva, responsabile soltanto in proporzione della propria quota. 

Tale principio vale anche per i debiti con il fisco, quindi per l’Imu, la Tari, l’imposta di registro, l’Iva, i contributi previdenziali, ecc. Solo con riferimento a Irpef, Ires e imposta di successione vige la regola della responsabilità solidale, sicché l’Agenzia delle Entrate può chiedere l’integrale pagamento anche a un solo erede, lasciando che sia poi questi a rivalersi nei confronti degli altri coeredi, chiedendo a ciascuno il rimborso della rispettiva quota.

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