La CIG è un istituto previsto dalla legislazione italiana, ed erogata dall’INPS o dall’INPGI, a favore dei lavoratori sospesi dall’obbligo di eseguire le loro prestazioni. Può essere richiesta su un numero parziale di dipendenti? Cosa comporta per l’azienda?
L’emergenza coronavirus ha costretto molte aziende all’immobilità lavorativa, con un calo pesantissimo del fatturato, mancanza di liquidità e conseguente incapacità di pagare gli stipendi dei dipendenti.
Per questo motivo, a partire dal decreto Cura Italia, è stato rafforzato lo strumento della CIG, acronimo di Cassa d’Integrazione Guadagni, per dare un supporto concreto alle aziende in difficoltà.
Non poche richieste ci sono pervenute in merito ad un chiarimento sull’uso della Cassa Integrazione. Molti i dipendenti che hanno voluto approfondire la modalità di erogazione in particolare riguardo alla sua applicazione su un numero parziale di lavoratori.
Partiamo dal presupposto che la risposta alla domanda se sia possibile richiedere la CIG solo per alcuni dipendenti è affermativa. Non vi è nulla di strano in questa scelta che, del resto, è prevista dalla disciplina generale. La CIG, ricordiamo, viene richiesta dalle aziende quando vi è una sospensione o contrazione dell’attività lavorativa, e il fatto che possa essere richiesta solo per talune qualifiche o mansioni non deve destare stupore.
Prendiamo a esempio la situazione determinatasi in seguito al lockdown. Alcune aziende hanno subito un blocco della parte produttiva ma non di quella di assistenza telematica al consumatore, ad esempio. Altre aziende, le più fortunate, hanno subito soltanto una riduzione della produzione, ritrovandosi in una situazione di esubero.
Qualunque sia il caso, in situazioni come queste l’imprenditore può fare richiesta della CIG soltanto per alcuni lavoratori, lasciando che gli altri possano continuate a svolgere le loro mansioni, seppure in forma ridotta oppure completa.
La scelta di un’applicazione parziale della CIG non è esente da conseguenze per l’imprenditore. Nel momento in cui viene avanzata la richiesta per un numero limitato di dipendenti, l’azienda perde altresì il diritto a richiedere la CIG per tutti gli altri.
Questa situazione può comunque essere sanata con un’integrazione della domanda ma senza che vi sia un’estensione del periodo di CIG.
Facciamo un esempio concreto. Se un’azienda richiede la CIG di 9 settimane per 5 lavoratori su 12 e trascorse le prime 3 settimane dovesse avvertire l’esigenza di integrare la domanda estendendo anche agli 7 il medesimo istituto, il periodo totale di applicazione della CIG rimarrà comunque di 9 settimane, calcolate sempre a partire della prima richiesta. Detto in altri termini, l’ipotetica azienda dell’esempio potrebbe richiedere la CIG per gli altri 7 dipendenti ma questi ne godrebbero soltanto per le restanti 6 settimane e non 9 settimane come tutti gli altri.
Se desideri altre informazioni o un chiarimento sull'argomento di questo articolo, clicca su FAI LA TUA DOMANDA per inviare un tuo quesito. Non è richiesta alcuna registrazione. Riceverai la tua risposta, personalizzata, direttamente nella casella di posta.
Know How è un progetto di innovazione della consulenza, a favore di imprese e cittadini, che coinvolge professionisti dell’area legale ed economica. Il progetto è nato dalla mente del suo fondatore, Vincenzo Ciulla, e della sua società di consulenza: Korion.
Il nostro motto è diventato: 100% esitate, perché questa è la percentuale reale delle domande che oggi ricevono una risposta, anche se preferiamo parlare di soluzioni. La sfida per il futuro è ingrandire la community, generare più interazione, fare più informazione e coinvolgere sempre più professionisti, ma solo coloro che credono in quello che facciamo.