Altre 9 settimane di cassa integrazione, ma non sono per tutte le aziende. Quali imprese possono accedere alle 9 settimane aggiuntive di CIG? Quale periodo verrà coperto? Cos'è il contributo addizionale per le aziende? Come verrà calcolato? Cos'è la dichiarazione di responsabilità?
La cassa integrazione di 9 settimane era stata introdotta per fronteggiare la paralisi economica da coronavirus. Con il decreto Agosto sono state confermate ulteriori 9 settimane a disposizione delle aziende, ma a che prezzo?
Le misure del governo puntano a garantire il sostegno al reddito per il periodo dal 13 al 31 dicembre 2020, per un totale di 18 settimane.
Chi ha goduto delle prime 9 settimane e vuole richiedere la cassa integrazione anche per altre 9 settimane, dovrà valutare la richiesta di un contributo addizionale. Questo contributo è calcolato in forma percentuale rispetto al contributo globale che spettava al lavoratore per le ore non lavorate e dipende, congiuntamente, dal fatturato dell’azienda, secondo le due aliquote di seguito:
Per le aziende che hanno subito una perdita superiore al 20% non è previsto il pagamento di alcun contributo addizionale.
La perdita di fatturato va calcolata attraverso un confronto tra il primo semestre del 2020 con il medesimo periodo del 2019.
Non c’è bisogno di calcolare la perdita: tutte le aziende fondate dopo il 1 gennaio del 2019 sono esonerate dal pagamento del contributo addizionale, al pari di quelle che hanno subito una perdita di fatturato superiore al 20%.
No, su questo il decreto è molto chiaro: l’accesso al nuovo blocco di 9 settimane è possibile solo per le aziende che hanno già usufruito delle prime 9 settimane.
Si, i due blocchi di 9 settimane si basano su due distinte domande, da presentare all’INPS.
È un documento che i datori di lavoro dovranno presentare congiuntamente alla domanda di adesione alla CIG. Questa rientra nei dettami dell’articolo 47 del DPR 445/2020 e deve contenere una dichiarazione sulla perdita di fatturato.
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