Quando si parla di Bar e Pub la difficoltà scaturisce dalle molteplici attività che questo genere di impresa consentono, con la somministrazione di alimenti e bevande ma anche la preparazione. Di seguito una piccola guida per spiegare come muoversi.
Il bar è l’esercizio pubblico in cui è possibile ordinare e consumare bevande e piccole pietanze gastronomiche come tramezzini, panini, insalate, primi e secondi piatti già pronti, dolci, prestando attenzione alla qualità delle materie prime. Si caratterizza come quel luogo in cui trascorrere un momento di pausa in un ambiente accogliente oppure essere il punto di riferimento per chi si trova nelle zone limitrofe per lavoro, studio o piacere.
Sotto l’aspetto normativo, trattandosi di un’attività in cui si somministrano alimenti e bevande, bisogna possedere i requisiti specifici per svolgere questo tipo di attività.
Sia che si tratti di bur o di pub, il codice Ateco di riferimento è il 56.3, identificativo di BAR E ALTRI ESERCIZI SIMILI SENZA CUCINA.
Innanzitutto è necessario costituire la società e poi proseguire con la scelta della forma giuridica. Qualora si opti per una ditta individuale non è necessario avvalersi del notaio. Poi ci sono gli adempimenti per inizio attività, e sono i seguenti:
Apertura partita iva;
Iscrizione INPS commercianti, salvo i casi di non iscrivibilità;
Iscrizione in Camera di Commercio;
Comunicazione al SUAP con SCIA (Segnalazione Certificata di avvio Attività) e con NIAS (Notifica Inizio Attività Sanitaria);
Licenza per la vendita di alcolici e superalcolici rilasciata dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Aams);
Redazione del manuale di autocontrollo HACCP.
Sì, prima di procedere con i diversi adempimenti bisogna dotarsi di PEC e Carta Nazionale dei Servizi (CNS) con funzioni di firma digitale. Questi adempimenti possono essere effettuati autonomamente, oppure affidandosi ad un esperto, a cui conferire una procura scritta, che provvederà ad espletare l’iter burocratico.
Innanzitutto è necessario possedere i requisiti morali previsti dall’art. 67 del D.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, nonché dalle disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136. Poi per la somministrazione di alimenti e bevande, i requisiti di onorabilità previsti dall’art. 71 del D.lgs. 59/2010.
Certo, nello specifico per la somministrazione di alimenti e bevande, uno dei seguenti requisiti da parte del personale addetto:
personale abilitato ad operare con gli alimenti attraverso corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) organizzato da enti regionali, provinciali o da istituti privati da essi appaltati;
aver lavorato nel settore alimentare o nella ristorazione per almeno 2 anni negli ultimi 5;
possesso di diploma di scuola alberghiera o equipollente o superiore.
Li riportiamo di seguito: R.D. 18/06/1931, n. 773, art. 86; R.D. 06/05/1940, n. 635, art. 152; L. 30/04/1962, n. 283, artt. 4 e 14; L. 26/03/1980, n. 327, art. 25; L. 25/08/1991, n. 287; D.M. 17/12/1992, n. 564; D.M. 05/08/1994, n. 534; D.Lgs. 26/03/2010, n. 59, artt. 64 e 71; D.Lgs. 06/08/2012, n. 147, art. 2; Ministero dello Sviluppo Economico - Circolari n. 3635/C del 06/05/2010 (Punto 3.3.) e n. 3656/C del 12/09/2012 (Punti 1, 2 e 3); L. 07/08/1990, n. 241, art. 19. Mentre per la normativa sanitaria è possibile fare riferimento alle seguenti norme: Regolamento CE 852/2004 del 29/04/2004, art. 6; Regolamenti CE 853/2004 e 854/2004 del 29/04/2004; D.Lgs. 06/11/2007, n. 193; Conferenza Stato Regioni, Accordo del 29/04/2010, n. 59/CSR; L. 07/08/1990, n. 241, art. 19.
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