Sei sicuro che la TARI è sempre dovuta? Cosa succede al pagamento della tassa se il Comune non espleta il servizio di raccolta dei rifiuti? È vero che la Corte di Cassazione ha sentenziato uno sconto sul pagamento della tassa? Perché uno sconto e non un annullamento? E per i privati, cosa accade?
La TARI è la tassa sulla raccolta dei rifiuti, e su questo non c’è nulla di nuovo. Lo sanno bene sia gli imprenditori che i privati cittadini, visto che grava sulle teste di entrambi.
Ciò che è meno noto, invece, riguarda cosa può accadere se l’Ente preposto alla raccolta dei rifiuti smette di fare il proprio lavoro oppure non riesce a farlo in maniera adeguata.
Questo è il tema di una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha ribaltato il verdetto della CTR di Napoli.
Si tratta di un caso abbastanza comune che in maniera specifica riguarda il Comune di Nola e un’azienda manifatturiera del territorio. L’azienda lamentava il mancato ritiro dei rifiuti da parte dell’Ente e per questo richiedeva un abbattimento della TARI.
In definitiva la Corte di Cassazione ha stabilito la ragione a favore dell’azienda manifatturiera, potendo constatare il mancato espletamento del servizio da parte del Comune. Per questo motivo ha ordinato uno sconto del 40% rispetto al totale dovuto.
La Cassazione ha stabilito che la TARI è una tassa il cui valore è dato da una serie di variabili e che bisogna tenere conto che parte di questa tassa è necessaria per mettere il Comune nella condizione di poter operare con la raccolta dei rifiuti. Per questo motivo è stato individuato uno sconto congruo con il disservizio subito.
Non vi sono differenze in questo senso, benchè la questione non sia stata affrontata con l’ordinanza in oggetto. La Corte di Cassazione ha lasciato intendere, per non dire “esplicitato” che la questione si estende anche ai cittadini privati.
Tributarista.
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