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Assegno alimentare o di mantenimento: quali sono le differenze?

Assegno alimentare o di mantenimento: quali sono le differenze?

La tendenza comune è a credere che l’assegno di mantenimento (detto anche assegno divorzile) e l’assegno alimentare siano esattamente la stessa cosa. In realtà si tratta di istituti giuridici completamente diversi, con funzioni molto differenti.



Non è un caso, infatti, che anche sul piano fiscale, la gestione dei due istituiti sia altrettanto differente.

In entrambi i casi, è il codice civile che stabilisce quali siano le caratteristiche dell’uno e dell’altro.

Che cos’è l’assegno alimentare?

L’assegno alimentare è un versamento periodico che viene erogato a favore di una persona bisognosa. Lo scopo dell’assegno alimentare è quello di garantire la sopravvivenza del beneficiario. Per questo motivo, la condizione affinché si possa produrre l’assegno alimentare, è che vi sia qualcuno che versa in uno stato di bisogno, che necessita assistenza sui bisogni primari.

A chi viene riconosciuto l’assegno alimentare?

Questa è probabilmente la principale differenza di un assegno alimentare rispetto a quello di mantenimento. Quest’ultimo, infatti, viene erogato esclusivamente all’ex-coniuge, così come stabilito dall’autorità giudiziaria, a seguito di divorzio, separazione o annullamento del matrimonio, a patto che il destinatario dell’assegno non sia colui o colei a cui si imputa la fine del matrimonio. L’assegno alimentare, invece, può essere erogato non solo all’ex-coniuge (e anche se gli si addossa la colpa della separazione) ma anche ai figli, ai fratelli/sorelle, genitori, suoceri, generi, parenti ascendenti e così via. Insomma, la legge stabilisce l’obbligo di farsi carico del familiare che si trova in una situazione di estrema indigenza a causa di un impedimento di poter lavorare. Non è ampia solo la platea di chi può beneficiarne ma anche quella di chi può erogarlo, ovviamente, tant’è che l’assegno può essere versato contemporaneamente da più persone.

Quando si versa l’assegno di mantenimento?

Se l’assegno alimentare viene erogato per far fronte ad una situazione di estrema indigenza di un parente più o meno lontano, quello di mantenimento viene erogato invece con lo scopo di conservare più o meno invariato lo stile di vita dell’ex-coniuge, a patto che non sia responsabile della fine del matrimonio. Questo è un aspetto importantissimo, perché implica che il mantenimento non viene riconosciuto per garantire la sopravvivenza ma lo stile di vita.

A quanto ammonta l’assegno alimentare?

Anche su questo vi è una importante differenza. L’assegno alimentarenon ha un minimo di legge, ma dipende dalla capacità reddituale di chi deve erogarlo. A volte non è detto nemmeno che debba essere un corrispettivo in denaro ma potrebbe essere anche un servizio di ospitalità nella propria casa. L’assegno di mantenimento, invece, viene stabilito dall’autorità giudiziaria ed è una cifra che viene versata mensilmente.

Quali sono le differenze sul piano fiscale?

Le differenze sono sostanziali visto che entrambi posso essere portati in deduzione durante la dichiarazione dei redditi (in modo da abbattere la base imponibile su cui calcolare l’IRPEF) ma soltanto l’assegno alimentare può essere dedotto al 100%, visto che il mantenimento viene dedotto soltanto per la parte che spetta all’ex-coniuge e non per la parte che spetta ai figli.

 

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