La legge 104 consente a chi ne è soggetto, e ai suoi familiari, di poter usufruire di un'iva agevolata al 4% per l'acquisto di un'autovettura, anche se è stata pagata quella ordinaria. Quando è possibile chiedere la riduzione? Come funziona per il concessionario? Quali sono i requisiti?
Abbiamo sempre dedicato ampio spazio alle possibilità offerta dall’applicazione delle Legge 104 per chi è affetto da un qualche disabilità, per questo siamo tornati sull’argomento delle agevolazioni nell’acquisto dell’auto, per via di un nuovo interpello all’Agenzia delle Entrate, il numero 69 del 2020, con cui si chiarisce un aspetto tutt’altro che scontato in merito all’IVA agevolata nell’acquisto di un auto.
Chi è soggetto alla Legge 104 può usufruire di un’IVA agevolata, a patto che sia in regola con tutti gli altri requisiti previsti nella normativa delle agevolazioni auto per i possessori delle legge 104.
Sì, ad esempio sono fissati dei limiti nella cilindrata in base al tipo di motore:
Sì, è necessario il possesso di apposita documentazione medica, così come previsto dalla legislazione in materia (la legge 104 del 1992). La normativa ha un valore di carattere generale ma vi sono poi delle variazioni in base al tipo di disabilità che si intende verificare.
È proprio questo l’argomento dell’articolo di oggi. La risposta dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è possibile richiedere l’IVA agevolata anche successivamente all’acquisto dell’auto, quindi anche dopo averla pagata con l’IVA al 22%.
Premesso il possesso dei requisiti al momento dell’acquisto, e non dopo, è necessario richiedere alla concessionaria una nota di variazione.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate interviene anche su questo aspetto, visto che i soggetti coinvolti nella compravendita di un auto sono 2: l’acquirente e il concessionario. Nel caso di quest’ultimo è sufficiente una nota di variazione se la rettifica avviene entro un anno dall’acquisto, mentre se è trascorso un tempo maggiore sarà necessario affidarsi al meccanismo del rimborso.
Questo va richiesto entro 2 anni dal versamento o dalla richiesta di rettifica.
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