Servizi di consulenza per i brevetti a costo zero: sono disponibili i Voucher 3i. Quali imprese possono beneficiarne? Che valore hanno i 3 voucher? Quanti ne può richiedere una singola impresa per ogni anno? Quali sono le altre spese? Come si inoltra la domanda ed entro quando?
È partito il 15 giugno scorso e probabilmente a causa del rumore generato dal Covid-19 non si è parlato molto di questo nuovo strumento a favore delle Startup Innovative che vogliono richiedere dei servizi di consulenza per la brevettazione.
Si tratta di incentivi in regime De Minimis che consentono di ottenere consulenze qualificate senza doversi caricare di un gravoso esborso. Aspetto di grande importanza per tipi di società in costante stato di sperimentazione.
Abbiamo già accennato che il primo requisito è quello di essere una startup innovativa, cosa su cui non è possibile ottenere deroghe. A questo, si aggiungono altri requisiti, che elenchiamo di seguito:
Inoltre la startup deve possedere almeno uno tra i seguenti requisiti:
Il Voucher 3i è stato ideato per consentire l’acquisto di servizi di consulenza specialistica per la brevettazione. Nello specifico sono 3 le azioni che il voucher consente di realizzare:
I voucher sono spendibili esclusivamente per il tramite di consulenti in proprietà industriale e avvocati regolarmente iscritti negli elenchi gestiti dall’Ordine dei Consulenti di Proprietà Industriale e dal Consiglio Nazionale Forense.
Certo, a seconda della tipologia. Per la verifica della brevettabilità il valore del voucher è di 2.000 euro + IVA. Per la stesura della domanda 4.000 euro + IVA e per il deposito estero 6.000 euro + IVA
Ciascuna startup può richiedere un massimo di 3 voucher per ciascuna delle tipologie indicate precedentemente. Ciò vuol dire che in totale si possono richiedere fino a 9 voucher per ogni singolo anno. Va precisato che sulla stessa tipologia i voucher devono essere richiesti per brevetti di invenzioni differenti.
I Voucher 3i non sono un bando ma una richiesta di incentivo senza scadenza, la cui disponibilità è data dalla sussistenza di fondi. Le domande quindi vengono valutate in ordine cronologico e non vi sono scadenze. Per il triennio 2019-2021 il fondo Voucher 3i è stato finanziato con 19,5 milioni di euro.
Come accennato si tratta di una domanda a sportello. La valutazione avviene su base cronologica. La startup come primo step presenta la domanda a Invitalia tramite procedura informatica, dove indica il servizio richiesto e il consulente individuato, di cui verrà presentata la ricevuta di accettazione dell’incarico. Una volta terminate le verifiche da parte di Invitalia su startup e consulente, entro 30 giorni si ottiene il risultato e se l’esito è positivo allora si potrà attendere l’erogazione entro 120 giorni.
C’è un 4% che viene riconosciuto alla Cassa Forense qualora il consulente appartenga all’elenco del Consiglio Nazionale Forense.
Le fatture dei consulenti sono intestate integralmente ad Invitalia. Attenzione: ricevuta la notifica di accettazione della domanda, il consulente è tenuto a prestare il proprio servizio entro 120 giorni dalla data di accettazione, altrimenti ci sarà la revoca dell’incentivo.
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