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8 domande sull’identità digitale: obbligatoria per imprese e professionisti

8 domande sull’identità digitale: obbligatoria per imprese e professionisti

Capitolo finale per l'obbligo di identità digitale per imprese e professionisti. Quando entra in vigore la nuova norma? A quanto ammontano le sanzioni per le imprese che non si adeguano? È ancora possibile fondare un'impresa senza PEC? Perchè mi è stato assegnata una PEC d'ufficio non richiesta?



Sono trascorsi 12 anni da quando è iniziato il processo di digitalizzazione che avrebbe dovuto interessare le imprese italiane e portarle verso uno scenario di maggiore competitività internazionale. Dopo 12 anni, è possibile dire che il primo round si è chiuso come un vero e proprio fallimento. Del resto con circa 1,7 milioni, a fronte di 4,5 milioni, che ancora non si sono dotate di un’identità digitale, l’analisi non potrebbe essere diversa.

 Il nuovo round si presenta da subito ben più aggressivo, ed il Decreto Semplificazioni (recentemente convertito in Legge) intende vincere la partita senza tentennamenti. Infatti, dal 1° Ottobre non sarà possibile fare impresa senza il possesso di un’identità digitale.

Cosa si intende per domicilio digitale?

Attualmente il concetto di domicilio digitale implica il possesso di un indirizzo PEC, che viene rilasciato solo da soggetti accreditati presso l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, a titolo di completezza, va specificato che in seconda battuta il domicilio digitale si potrà ottenere anche tramite il SERCQ, come stabilito dall’Unione Europea. SERCQ è l’acronimo di Servizi Elettronici Recapito Certificato Qualificato. Questa seconda possibilità oggi non è ancora disponibile in quanto andranno definite le questioni di carattere tecnico, che sono di competenza dell’Europa.

È vero che il domicilio digitale diventa obbligatorio?

Si, è vero. Il domicilio digitale diventa condizione necessaria per la fondazione di un’impresa. Dal 1° ottobre, il Registro Delle Imprese avrà una nuova voce da riempire che è proprio quella del domicilio digitale. Senza questo dato non è possibile procedere con l’apertura dell’impresa.

E per le imprese già fondate, qual è la scadenza?

Anche per le imprese già presenti nel Registro, il termine ultimo per mettersi in regola è quello del 1° ottobre. Trascorso il termine si va incontro alle sanzioni.

Sono un imprenditore, quanto devo pagare per comunicare il nuovo domicilio digitale?

Benché siano previste delle sanzioni per chi non si adegua in tempo, la trasmissione al Registro Delle Imprese per l’aggiornamento è privo di costi. È sufficiente farlo attraverso il canale telematico appositamente realizzato dall’Agenzia Delle Entrate.

Quali sono le sanzioni per chi non si adegua?

Bisogna distinguere tra ditta individuale e società, le sanzioni sono così suddivise:

  1. Per la ditta individuale va da un minimo di 30 euro a un massimo di 1.548 euro;
  2. Per le società si va da un minimo di 206 auro a un massimo di 2.064 euro.

È vero che le sanzioni si applicano anche in caso di inattività della PEC?

Si, è vero e si tratta di un’importante novità. Se, infatti, ad un certo punto della storia societaria, un indirizzo PEC dovesse diventare inattivo, come constatato dal conservatore del Registro Delle Imprese, allora l’indirizzo può essere cancellato d’ufficio, senza alcuna comunicazione all’impresa. Quest’ultima, sempre d’ufficio, si vedrà recapitata una sanzione per inadempienza sul domicilio digitale.

Mi è stato assegnato d’ufficio un domicilio digitale, è legale?

Certamente. In caso di inadempienza reiterata, oltre al pagamento della sanzione, le imprese si vedranno assegnare d’ufficio un’identità digitale. È la Camera di Commercio ad occuparsi di questo aspetto. Il domicilio digitale ottenuto d’ufficio ha lo stesso valore di quello creato autonomamente. Ciò implica che tutte le comunicazione ufficiali inizieranno ad avere valore legale anche se l’indirizzo non viene consultato.

Cosa succede per i professionisti?

Il medesimo obbligo è anche in capo ai professionisti. Sono circa 500 mila gli iscritti all’ordine che non si sono equipaggiati con un domicilio digitale. Il controllo, in questo caso, spetta all’Ordine di appartenenza, che avrà il compito di inviare una diffida a chi non rispetterà la nuova normativa. La sanzione, nel caso dei professionisti, è la sospensione dall’Ordine, quindi l’impossibilità di esercitare la professione.

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