Utilizzare una parte delle proprie tasse dovute allo Stato, per finanziare progetti di enrome utilità sociale: questo è il 5xmille. Il 5xmille è una forma di donazione liberale? Quali sono i settori a cui posso contribuire? Come posso esprimere la mia volontà verso uno specifico beneficiario?
Si sente spesso parlare di 5xmille, in particolare quando si avvicina il momento della dichiarazione dei redditi, e non è raro che navigando in rete sia capitato di trovarsi in un sito che mostra il banner del 5xmille. In questo articolo ne parliamo per fare della sana informazione, visto che il 5xmille è uno strumento molto potente a disposizione dei cittadini. Infatti grazie al 5xmille è possibile dare sostegno economico ad enti, fondazioni o associazioni che lavorano per il bene comune. Basta fare qualche nome per capire l'importanza di questo strumento: Emergency, la Fondazione per la Ricerca sul Cancro, Medici Senza Frontiere, l'Associazione contro le Leucemie, la LAV, il FAI, WWF e tantissime altre realtà che aiutano a migliorare la vita di ognuno, umani o animale.
Tuttavia, per ottenere il meglio, è bene conoscere il funzionamento preciso di questo strumento, per evitare che la propria quota possa andare ad associazioni non gradite o che non sono in linea con il tuo modo di pensare.
Partiamo da una questione introduttiva. Il 5xmille è una forma di contributo che ciascun contribuente italiano può decidere di devolvere a favore di soggetti che operano in settori riconosciuti di interesse pubblico e sociale. Il valore di questo contributo che ciascuno devolve è calcolato in base alla percentuale del 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche.
Queste è una delle domande più frequenti che riceviamo, forse in virtù del fatto che si è creata l’impressione che questo strumento sia stato sempre presente. In realtà la nascita del 5xmille è piuttosto recente, visto che la sua istituzione si attesta con la legge finanziaria del 2006.
Sono molteplici e diversificati in merito all’ambito di applicazione:
No, altrimenti ci sarebbero delle agevolazioni fiscali di cui poter godere. Il 5xmille non è qualificato come donazione liberale da parte del cittadino ma come un obbligo che lo Stato assume di devolvere parte delle proprie spettanze a enti che svolgono attività sociali di pubblico interesse.
Si è vero. Su questo punto esiste la sentenza N. 202/2007 della Corte Costituzionale che ha escluso la natura fiscale del 5xmille. Ciò implica che le istituzioni pubbliche, come potrebbe essere una Regione, non possono considerare le quote 5xmille come una normale entrata tributaria, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di legge.
È molto semplice, è sufficiente consultare gli elenchi predisposti sia dall’Agenzia delle Entrate che dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Gli elenchi riportano sia la denominazione di chi ha ricevuto il contributo, sia l’importo. Gli elenchi, inoltre, comprendono anche gli esclusi. In alcuni casi gli elenchi possono essere diversificati in base all’ammontare del contributo ricevuto, come ad esempio l’elenco di chi ha ricevuto al di sopra dei 500.000 euro che è pubblicato sul sito del Ministero. Gli elenchi sono pubblicati annualmente successivamente alla formazione.
Con la riforma del 2020, l’adesione è stata estesa anche agli Enti del Terzo Settore.
La scelta da parte del cittadino su chi destinare la propria quota del 5xmille, avviene durante la dichiarazione dei redditi. Sono due le modalità di scelta:
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