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3 domande su credito di imposta per sanificazione ambienti di lavoro

3 domande su credito di imposta per sanificazione ambienti di lavoro

I decreti emanati nel corso dell’emergenza Coronavirus stanno cercando di impostare anche sostegni economici a favore delle imprese che si attivano per limitare il pericolo di contagio all’interno degli ambienti di lavoro. Il credito di imposta sulla sanificazione ne è un esempio.



Garantire la sicurezza dei propri dipendenti e dei clienti, qualora si tratti di attività che comporta la presenza degli stessi, dovrebbe essere il primo e più importante requisito per evitare che la fase 2 di un’azienda possa trasformarsi in una situazione di pericolo.

Per agevolare la sanificazione degli ambienti, il Decreto emanato per far fronte alla pandemia di Covid-19 ha predisposto un sistema di credito di imposta pari al 50% della spesa sostenuta da parte di imprese, professionisti e artigiani.

Quali spese copre il credito di imposta?

Benché nell’articolo si faccia espressamente riferimento agli interventi di sanificazione degli ambienti di lavoro, in realtà la copertura del credito di imposta si estende anche all’acquisto di dispostivi di protezione individuale.

Va precisato che nell’ambito della sanificazione degli ambienti rientrano anche le spese sostenute specificatamente per la sanificazione delle attrezzature da lavoro.

Volendo offrire una maggiore precisazione, a titolo esemplificativo possiamo dire che il credito di imposta si applica per:

  • Mascherine chirurgiche/Ffp2/Ffp3;
  • Detergenti;
  • Gel battericidi;
  • Guanti monouso:
  • Visiere ed occhiali protettivi;
  • Pannelli e barriere protettive;
  • Tute di protezione;
  • Calzari di protezione;

Quanto credito di imposta viene riconosciuto?

Il Decreto riconosce un credito di imposta pari al 50% della spesa sostenuta e per un massimo di spesa pari a €20.000. Ciò vuol dire che chi ha sostenuto una spesa, poniamo, di € 10.000, può vantare un credito di € 5.000, appunto il 50% di €10.000. Se, invece, la spesa è stata di € 25.000, il credito sarà comunque pari ad € altro 10.000, in quanto il limite di spesa non può essere superiore a € 20.000.

Chi può usufruire del credito di imposta?

Il decreto esplicita che l’intervento si rivolge a:

  1. Imprese;
  2. Artigiani;
  3. Professionisti.

Ciò vuol dire che sono esclusi:

  1. I privati;
  2. Le organizzazioni e le associazioni che non si inquadrano come attività di impresa.

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